mercoledì 30 gennaio 2013

Scrivo dopo tanto tempo, come se tutti i miei pensieri fossero rimasti congelati, privi di espressione per anni, quindi scusami caro lettore se la poesia è un pò rugginosa e la prosa non è da meno. Ma si fa quel che si può.

E questo è quello che ha prodotto una giornata di studio, come se i neuroni in moto portassero fuori per inerzia i pensieri per riordinare lo spazio e farci entrare pure le nozioni.

Oggi

Questa viva energia tendente al nevrotico
che anima le mie notti accademiche,
l'altra lucida frenesia così efficiente
che smista e rassetta i miei giorni sportivi,
l'entusiasmo e la trepidazione controllata
nei rari crepuscoli di svago mondano,
e poi quell'ardore così rinviato
che m'assale nei nostri istanti senza tempo.

La mia vita è tutta qui
questi giorni senza fine tutto il mio mondo,
ma quanta gioia nel muovere i passi
forse perché la direzione è giusta.

mercoledì 16 gennaio 2013

Piccola ode

Il mio amico dal naso umido s'è fatto un anno di carcere,
gironzola con me per i boschi scacciando i miei spettri come se nulla fosse.

Detesto chi parla di quanta riconoscenza provino quelli della sua specie,
pensando a come viene trattato l'essere senziente su questo lembo di terra
non mi sorprende che ogni coda abbia la sua storia triste,
ma odio che ci si sguazzi tanto dentro.

Il mio compare per fortuna non è uno qualunque,
non è il tipo che si profonde in ringraziamenti solo perché gli hai aperto la cella,
mai parlato con lui dei tristi tempi andati,
non c'è passato nel suo presente,
ma solo noi e i nostri boschi.

Sei quello con cui non mi riduco a parlare del tempo.
Anche se fuori nevica.
Quanto ho desiderato uno strigile emozionale che grattasse tutta l'inedia,
lavo via un brandello di passato assieme alla pelle morta,
benvenuta Stratosfionda.

martedì 15 gennaio 2013

La venuta

Bestia rara e pericolosa chimera,
crisalide d'acciaio così incline alla fragilità,
vaga sulla crosta con l'usuale frenesia.

Guscio letargico e denso di contenuto,
giace avviluppato e a tratti sospira insofferente,
lotta e a volte vince contro arcane catene.

Ci si nutre di emozioni intensamente anestetizzanti,
si cammina un po', ciascuno col suo spettro
a contare i battiti rimasti.

Poi in un istante il liquefarsi di un respiro
scivola su un corpo l'urgenza del tocco,
pelle neonata e pudica si scopre pulsante di nuove passioni.

Nella bramosia di palparne il midollo
ci siamo scoperti più umani, con più mani,
con nuovi manti, ci siamo fatti amanti.